Luigi Sturzo Sindaco di Caltagirone

di Marco Vitale
Cari miei concittadini, voi che conoscete il mio affetto per la città natale e per tutti i caltagironesi, comprenderete il mio rincrescimento e disappunto di essere stato per così lunghi anni lontano, di non essere in grado di farvi una visita e di non passare il mio 80° compleanno in mezzo a voi. Mai però ho dimenticato la mia Caltagirone e non la dimenticherò finchè Dio mi conserva e mi dà la possibilità di partecipare in qualche modo alle vicende vostre, orgoglioso di poter servire anche il più umile e il più piccolo dei miei concittadini.
E' in sostanza un problema di libertà

di Marco Vitale e Alfredo Rivoire
La libertà è come la verità: si conquista e, quando si è conquistata, per conservarla si riconquista. E' un perenne gioco dinamico nel quale perdono quei popoli che non l'hanno apprezzata abbastanza per difenderla, e non ne hanno saputo usare per non perderla. Nessun altro paese libero ha creato tanti vincoli all'iniziativa privata come l'Italia. Solo il rispetto per la libertà individuale ci libererà dalla fatale china di una Stato che deve fare tutto, provvedere a tutto, rilevare tutte le iniziative e farle sue. Bisogna puntare alla formazione di tecnici, di studiosi, di personale specializzato, costino quel che costino. Scuole serie, scuole importanti, scuole numerose, scuole che insegnino anche senza dare diplomi, al posto di scuole che danno diplomi a ragazzi senza cultura.
Diritti e doveri sono correlati. L'operaio ha diritto al giusto salario, ma ha il dovere di fare il lavoro bene. Il cittadino ha il diritto di essere governato bene, ma ha il dovere di inviare ai posti pubblici persone moralmente integre e politicamente preparate. Lo Stato non immunizza il male né lo tramuta in bene; fa subire ai cittadini gli effetti cattivi delle azioni disoneste dei propri amministratori, governanti e funzionari. Applicare sistemi fiscali ingiusti o vessatori è immoralità; aumentare i posti di impiego senza necessità è immoralità; abusare della propria influenza nell'amministrazione della giustizia, negli esami dei concorsi pubblici, nelle assegnazioni di appalti, è immoralità. Perchè la moralizzazione della vita pubblica è il miglior servizio che si possa fare alla Patria nostra.
Governare bene sarà possibile

di Giovanni Palladino
Negli ultimi 70 anni la politica italiana ha sperimentato diverse "formule" di governo: coalizioni di centro, centro-sinistra, di centro-destra, di sinistra-centro. Il risultato negativo è sotto gli occhi di tutti. E' prevalso per molto tempo lo Stato arbitro e giocatore, che ha fatto male sia l'arbitro che il giocatore. E quando troppo denaro viene gestito dalla mano pubblica, la politica e l'economia corrompono e si corrompono. Finiscono così per offrire grandi "assist" a partiti e movimenti di protesta populista che sanno "rottamare", ma non ricostruire, perchè di solito anche i "protestanti" sono carenti di buona cultura di governo come i "protestati".
Democrazia senza partiti

di Adriano Olivetti
Oggi la democrazia impegna gli uomini in una lotta necessaria ma sterile, incapace di raggiungere un vero equilibrio creativo poichè l'intelligenza non è al servizio del cuore e il cuore non è al servizio dell'intelligenza. Guardiamo dunque nel desolato quadro della vita politica se i partiti ci possono dare la speranza di una società veramente libera, in cui l'uomo possa correre in pace e in letizia alla sua missione.
Il cammino della comunità

di Adriano Olivetti
Tecnica e cultura conducono verso piccole città dalla vita intensa, dove ci sia armonia, pace, verde, silenzio, lontano dallo stato attuale delle metropoli sovraffollate e dall'isolamento e dallo sgomento dell'uomo solo. La natura, il paesaggio, i monti, i laghi, il mare creano con i nostri fratelli i limiti della nostra Comunità. Lì ci sentiamo più vicini al luogo migliore della nostra anima, più vicini al mondo dello spirito, al silenzio dell'eterno.
Le fabbriche di bene

di Adriano Olivetti
La nuova economia che immaginiamo contribuisce al progresso materiale e accompagna l'individuo mentre perfeziona la propria personalità e le proprie vocazioni. E tuttavia non impedisce di volgere l'animo verso una meta più alta, non un fine individuale o un profitto personale, ma un contributo alla vita di tutti sul cammino della civiltà.
Noi sogniamo il silenzio

di Adriano Olivetti
Le radici nell'uomo sono nella natura e nel paesaggio. Vale quindi la pena affrontare un'apparente perdita di rendimento economico per evitare un opprimente e inesorabile discatto e per aumentare gli spazi destinati ai servizi sociali e culturali, sia nella progettazione urbanistica sia nei bilanci dello Stato e dei privati.
Gli architetti, gli ingegneri, gli amministratori devono perciò persuadersi a essere al servizio della civiltà, che si riconosce dall'adeguatezza dei suoi spazi.
Ai lavoratori

di Adriano Olivetti
La spinta per la conquista di beni materiali ha corrotto l'uomo vero, ricco del dono di amare la natura e la vita, che usava contemplare lo scintillio delle stelle e amava il verde degli alberi, amico delle rocce e delle onde, ove, tra silenzi e ritmi, le forze misteriose dello spirito penetrano nell'animo.